Fra una pesata e l’altra

Repartista ortofrutta in un ipermercato, un lavoro che spesso inizia alle 4 del mattino e richiede forza di braccia così come capacità di rapporto con la clientela. Ma Sebastiano non ha mai voluto avere ‘sconti’ per il suo diabete. E da quando ha il microinfusore oltre a raddrizzare le glicemie può anche permettersi di gestire la glicemia senza allontanarsi dal banco.

Sotto il profilo glicemico o della qualità della vita?
Tutti e due. Oggi non ho più sbalzi, le ipoglicemie sono rare e leggere come le iper, tanto che la glicata è scesa sotto il 7% e si avvicina a 6,5%. Ovviamente anche il mio umore e la mia sicurezza sono cresciute. Sul lavoro poi non ho nessun problema. Una volta doversi ricordare dell’‘appuntamento’ con l’iniezione, andare in bagni non sempre igienicamente ideali e farsi l’insulina era un piccolo problema quotidiano. Oggi mi basta premere un pulsante, lo posso fare anche senza allontanarmi dal banco. Perfino mentre servo un cliente.

Dice “due chili di pomodori, un euro, signora, permette un attimo?”.
Praticamente sì. Fra una pesata e l’altra. È fantastico, e lo stesso vale per la vita fuori dal lavoro. Ti senti più libero e tutto è più semplice.

Il suo lavoro prevede dei turni?
Si, diverse volte inizio a lavorare alle quattro. I clienti dei supermercati si stupiscono sempre quando entrano la mattina e trovano tutta la merce ben riposta negli scaffali. Questo avviene perché qualcuno ben prima ha provveduto a rifornirli. Qualcosa si fa anche durante l’orario di apertura, ma il meno possibile perché i carrelli in giro danno fastidio.

Probabilmente lei con il diabete avrebbe potuto essere esentato dai turni…
Forse si, ma non mi interessa. All’azienda ho detto che avevo il diabete ma che ero in grado di fare il lavoro di qualunque altra persona. Non ho mai voluto essere trattato diversamente.

Giusto, ma iniziare a lavorare alle quattro del mattino non è come iniziare alle nove sotto il profilo glicemico.
Insieme alla diabetologa abbiamo approntato una basale apposita per il turno che inizia di notte, diversa da quella che uso quando prendo servizio durante la giornata, anche se devo dire che non sempre la utilizzo e le cose vanno bene lo stesso.

Il suo lavoro richiede sforzi, piegamenti, non le danno fastidio il microinfusore o la cannula?
Gli sforzi fanno solo bene, delle volte posso anche fare a meno di un bolo. Quanto al fastidio. No, basta scegliere un punto adatto per l’inserimento dell’agocannula per esempio appena sotto l’ombelico, in modo che anche piegandosi non si ‘senta’ la cannula. Il microinfusore poi. dà meno problemi del telefonino. All’inizio ero molto preoccupato di urtarlo per sbaglio e mi comportavo come se fosse stato di cristallo. Poi un po’ mi sono abituato, un po’ ho visto che è molto resistente e non ho più avuto questo tipo di preoccupazioni.

E i suoi colleghi, gli amici…
Quelli che sanno che ho il diabete e lo vedono mi dicono: “mizzica, ma che è?” con aria stupita e divertita. I più affamati di informazioni sono i soci della associazione fra pazienti Diabaino della quale faccio parte anche se molti di loro ormai hanno il microinfusore. Gli amici sono felici che io abbia superato molti problemi, perché da un anno e mezzo, da quando ho questo apparecchietto la mia vita è davvero cambiata.

E i suoi genitori?
All’inizio erano perplessi quando mi hanno visto tornare con il microinfusore mi guardavano come se fossi stato il primo uomo sbarcato sulla luna. Poi si sono abituati e soprattutto vedono come tutto è improvvisamente andato a posto.

Riequilibrate le glicemie, con un lavoro che garantisce un esercizio fisico continuativo in effetti, lei ha uno stile di vita ideale. Immagino che mangerà anche molta frutta e verdura?
A dire il vero no. Contrariamente a quello che molti clienti pensano, chi lavora in un supermercato non può portare a casa la merce e nemmeno ha sconti. E poi… quando vado a casa preferisco trovare pasta o carne. Se mi siedo e vedo insalata o agrumi… mi torna in mente il lavoro!

 

Tratto da modus microinfori