Autocontrollo visto dal paziente

                                                 Cosa so sull’Autocontrollo

Quante volte sentiamo parlare dell’importanza dell’autocontrollo in diabetologia.
E quante volte ci è stato detto che senza autocontrollo non è possibile gestire il diabete? Troppe ,troppe volte…Ma poi , cosa sarà mai questo famigerato autocontrollo ? Mi è sempre stato insegnato di andare alla radice delle cose per scoprire il reale significato e cosi’ cercherò di fare col termine in questione.
Guardando all’etimologia della parola ,la possiamo dividere in due parte:
-auto ( dal greco autòs) : da se stesso e – controllo che nel significato comune indica : esame, accertamento.
Dunque l’autocontrollo consiste in una minuziosa analisi di se stessi e nella ricerca di ciò che si nasconde dietro quel numerino (glicemia) a volte simpatico e gratificante altre volte , oserei dire, maledetto e scoraggiante.
Occorre precisare che per autocontrollo non si intende “ solo “ effettuare quotidiane glicemie capillari sine causa per ottenere come risultato un inutile spreco di strisce e pungidito , un inutile dispendio di sangue e soprattutto un modesto risultato.
Per un corretto autocontrollo è necessario conoscere le regole fondamentali del come, del quando e del perché.

REGOLA del COME
Dopo aver disinfettato ed asciugato il dito prescelto risparmiando sempre il pollice e l’indice , eseguire la puntura sulla parte laterale del polpastrello. Asciugare la prima goccia di sangue e applicare la seconda sulla striscia .Tamponare con cotone asciutto.
Ricordare di controllare il famoso codice ed eventualmente aggiornarlo,di chiudere il tubetto subito dopo aver estratto la striscia e di cambiare ogni volta e sottolineo ogni volta il pungidito.

REGOLA del QUANDO
Per evitare di sprecare strisce,sarebbe opportuno seguire uno schema a scacchiera che ci consente di avere una visione completa dell’andamento glicemico nei vari momenti della giornata ,ma in giorni diversi. Per esempio se scegliamo di misurare il livello di glucosio al mattino, effettueremo il controllo a digiuno e due ore dopo la prima colazione, se optiamo per il momento del pranzo, faremo la glicemia prima di pranzare e due ore dopo il pranzo.E cosi’ vale per la cena.
Tutti i risultati vanno trascritti sul proprio diario di bordo e sarebbe bene, in riferimento ad essi, scrivere anche la qualità e la quantità degli alimenti assunti,grande aiuto questo per esseri certi della quantità corretta dei carboidrati.
Si badi bene però che per coloro che seguono una terapia multiniettiva o con microinfusore,lo schema a scacchiera è quotidiano, è bisettimanale per chi assume ipoglicemizzanti orali, è settimanale per coloro che adottano  in terapia alimentare.
REGOLA del PERCHE’

Il perché dell’autocontrollo forse ancora oggi non è comprensibile a tutti, anzi spesso diventa motivo di noia e perfino di ansia in vista del colloquio col diabetologo.
L’autocontrollo ,grazie all’ educazione terapeutica. è insieme alla terapia farmacologia,alla terapia alimentare,alla terapia motoria,un pilastro portante della cura al Diabete. Esso dà la possibilità al diabetologo di intervenire tempestivamente laddove si renda necessario modificare la terapia qualunque essa sia,e al dietista di intervenire qualora il paziente necessiti di rivedere la propria alimentazione.
Solo cosi’ è possibile trovare quel punto d’incontro tra medico e paziente, quel compromesso che renderà sicuramente più serena e meno “malata” la persona col diabete.
                                                           Infermiera Professionale Giusy Iacopino